sabato 11 febbraio 2012

Il testo che segue è un character per un potenziale personaggio di fumetti.

Vivo dell'idea del sangue come un assassino.
è il mio chiodo fisso
il mio punto

d'incastro con la vita
con la buona sorte
ma a farci un'abitudine
non ci sono mai riuscito:
l'abitudine alla morte.
(poesia di Salvatore Toma, tratta dal "Canzoniere della morte")

“Adelaide l’assassina”

(Etimologia del nome Adelaide = dal nobile aspetto, dall'antico tedesco)

Adelaide è nata in Germania ma vive in Italia, a Lecce. Ha 35 anni. Ed è bella. Molto bella di aspetto. Capelli ed occhi neri come pece. Corpo mozzafiato e profilo regale. Austera e seducente nei modi.

Ma dentro è marcia. Pericolosa. Irascibile. Violenta. Scaltra...

Da molti anni su un social network ha aperto una pagina personale che usa solo come esca per le sue vittime. Nick name: “Adelaide l’assassina”. Già, perché Adelaide è una vera assassina. Quasi con ironia lo scrive pubblicamente. E in quanto alle vittime lei non fa assolutamente nulla per cercarle: sono loro a cercare lei nonostante il macabro nome. Le vittime sono solo uomini: Adelaide non accetta amicizia da donne.

Dall’adolescente goffo al trentenne intellettuale, dal ricco uomo d’affari in cerca di avventure al settantenne vedovo che “ancora gli tira”. Tutte prede inconsapevoli di una ragazza stupenda e facile da avvicinare.

Perché Adelaide uccide?

Forse perché pazza?

Perché solo uomini?

Forse perché in passato è stata violentata e ora cerca di vendicarsi sul genere maschile?

No, non sono questi i motivi. Adelaide ha avuto un’infanzia più o meno felice, tale e quale a quella di tante bambine della sua generazione. I genitori hanno faticato molto per garantirle gli studi: dalle elementari fino all’università. Terminati gli studi, Adelaide è venuta in Italia e ha trovato vari lavori occasionali per mantenersi un affitto a Lecce, in Puglia.

Allora per quale motivo una ragazza normale come lei uccide gli uomini?

Lo fa...per abitudine. Non si sa come e quando abbia iniziato questo suo passatempo che oltretutto pratica con grande dedizione e passione. Diciamo più che altro che...è abituata a questa sua passione. L’abitudine a togliere la vita al prossimo. Soprattutto a chi disprezza...ovvero gli uomini. Li trova tutti uguali, tutti mossi dalle medesime pulsioni e dalle loro misere idee sulla vita. Quando li incontra e li sente parlare non trova interesse per quello che le dicono. Man mano che i loro discorsi poco interessanti o finto interessati vanno avanti Adelaide si convince che l’unico modo di agire sia ucciderli brutalmente anzichè baciarli o andarci a letto. Che sia per lei un profondo e carnale atto di amore nei confronti dell’anticonformismo? Ah, quasi dimenticavo di dirvelo: Adelaide è molto colta, adora i gatti, il rock classico e scrivere poesie...come resisterle?

Nota storica

Santa Adelaide

Borgogna, 931 – Seltz, Francia, 16 dicembre 999

Nata nel 931 da Rodolfo, re di Borgogna, e da Berta, figlia di Burcardo, duca di Svevia, Adelaide all'età di sei anni rimane orfana di padre e nel 947 sposa Lotario, re d'Italia. Rimasta vedova dopo soli tre anni di matrimonio, viene perseguitata e messa in prigione da Berengario II del Friuli, che si era impadronito del regno d'Italia, essendosi lei rifiutata di sposarne il figlio. Liberata da Ottone I, lo sposerà e ne avrà tre figli, tra cui il futuro Ottone II. Nel 962 papa Giovanni XII la incorona unitamente a suo marito Ottone I. Dopo la morte di questi esercita la tutela del minorenne Ottone III, suo nipote, reggendo l'impero. Attenta agli ultimi e agli indigenti, Adelaide è in stretti rapporti con il movimento di riforma di Cluny, specialmente con gli abati Maiolo e Odilone, il quale ne compone la «Vita». Costruisce chiese e monasteri, beneficando particolarmente i cenobi di Peterlingen, San Salvatore di Pavia e Selz. In quest'ultimo monastero benedettino, da lei fondato presso Strasburgo, Adelaide si ritira fino alla morte nel 999. Presto venerata come santa in Alsazia, viene canonizzata da Urbano II nel 1097. (Avvenire)

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